Dall'Europa arrivano nuove minacce al settore vitivinicolo italiano. L'Irlanda ha, infatti, proposto di apporre sulle etichette del vino, frasi e immagini che inducano il consumatore a pensare che il vino nuoccia alla salute.
I prossimi passi formali prevedono una notifica da parte dell’Irlanda all’Organizzazione mondiale del commercio; infatti, il nuovo sistema di etichettatura potrebbe essere un ostacolo al commercio internazionale.
Di questo e di altre "minacce" al vino italiano se n'è parlato in una conferenza che ha visto tra i relatori l'On Alessandro Panza, eurodeputato responsabile delle politiche per le aree montane della Lega e consigliere per la montagna del Ministro per gli affari regionali.
l'On. Panza ha dichiarato: "Gattinara è una località iconica della produzione del nostro vino italiano, un'eccellenza nel mondo. Purtroppo arriva dall'Europa l'ennesimo rischio per i produttori italiani. In particolare arriva dall'Irlanda la richiesta alla Commissione Europea di poter applicare una nuova etichettatura sulle bottiglie di vino. Questa, come quella delle sigarette, dovrebbe recare scritte inequivocabili: "nuoce gravemente alla salute", o " provoca il cancro". Il vino ha un background culturale che non possiamo permetterci di perdere per decisioni altrui. Ribadisco che il consumo di alcolici in generale va fatto in maniera responsabile; soprattutto i giovani devono avvicinarsi alle bevande alcoliche con moltissima attenzione e responsabilità. Ma il vino vuol dire storia, tradizione, qualità e cultura. inoltre il comparto vitivinicolo impiega un grandissimo numero di addetti. Non possiamo permetterci in nessun modo di mandare all'aria questo patrimonio, perché qualcuno nel proprio paese non è in grado di gestire il consumo di alcolici da parte della popolazione. per questo è importante parlarne con i produttori e con i consumatori. Dobbiamo capire quali possono essere le proposte alternative per garantire a tutti i consumatori in Italia e nel mondo di poter bere del buon vino e sempre responsabilmente".
